Quando mi trovo di fronte a una situazione difficile, sono la
maestra della procrastinazione. Rimando, temporeggio, procrastino all'infinito
per non rovinare “il mio momento”.
Mi rendo conto però che questa tattica non mi consente di
vivere appieno il presente. Mi auto illudo con scuse banali per non dovermi
confrontare con ciò che mi mette in difficoltà. È un circolo vizioso, un loop
senza fine che mi fa tornare sempre al punto di partenza.
Riflettendo su questa mia abitudine, mi è venuta in mente la
storia dell'ultima sigaretta di Zeno, il protagonista inetto creato da Italo Svevo.
Ogni volta che Zeno decide di smettere di fumare, cade nella trappola di
lasciarsi andare "all'ultima sigaretta" prima di dire addio
definitivamente al vizio. Ma l'ultima sigaretta diventa sempre più difficile da
abbandonare, diventando un momento quasi sacro che Zeno non riesce mai a
rinunciare.
Ogni momento positivo diventa un'occasione per accendere
"l'ultima sigaretta", mentre in momenti di tristezza il fumo sembra
essere l'unico rifugio per sentirsi meglio. Questa dipendenza è un'illusione,
una scusa che ci raccontiamo per restare ancorati a una routine dannosa. Ù
Eppure basterebbe capire che le situazioni difficili si combattono
da subito, senza rimandi, senza scuse e senza aspettare l'ennesima "ultima
sigaretta".