venerdì 12 gennaio 2018

Lettera a uno sconosciuto


Questa è la storia di Luna e Stefano ed è dedicata a tutti coloro che credono nel fascino intramontabile delle lettere d'amore.
Tirocinanti presso lo stesso studio di avvocati, hanno trascorso giornate intere negli stessi luoghi. Solo quando Luna scopre di dover partire per qualche tempo, trova il coraggio di scrivere a Stefano la sua prima lettera.
Sente di non poter andare via, non senza prima aver salutato il ragazzo sconosciuto a cui parla con gli occhi da mesi..

 - Tra i preparativi per la sua partenza, Luna si ritrova a scrivere una lettera a uno sconosciuto -
La mia vita lavorativa sta per subire una svolta. Mi hanno offerto un’opportunità che non si può rifiutare, una promozione e qualche mese all'estero, con una paga niente affatto male. Eppure io non riesco a gioirne come vorrei.
È colpa del mio piccolo mondo, quello dentro di me. Una minuscola casetta immaginaria, con una stanzetta ancor più piccola, dove però si trova la più confortevole delle poltrone su cui io mi sia mai seduta. Lì ci sono tutte le abitudini prive di importanza, i dettagli che lo sguardo cattura allontanandosi dalla scena principale, i fragili pensieri, le lacrime di gioia… lì ci sono io.
Su quella poltrona mi lascio cullare dalle mie dolci nostalgie. Ne colleziono di numerose, cogliendo il lato malinconico nascosto in ogni sorriso. La parte silente della felicità, quella che in un sospiro fa stringere il cuore e inumidire lo sguardo, l’attimo di vulnerabilità che mi ricorda chi sono.
Questo piccolo mondo mi permette di sopravvivere all’interno del grande mondo, quello della vita reale. A volte vorrei disfarmene, ma non posso, così continuo ad affezionarmi a ogni cosa, rendendo tutto più difficile di quello che è.
Poi c’è quel ragazzo, quello dell’archivio del tribunale, e la colpa deve essere anche un po’ la sua. Credo sia un tirocinante, come me. Lo sorprendo sempre seduto alla scrivania, sommerso da decine di libri aperti, tra altrettanti fogli di appunti ammonticchiati, o in cima a qualche scala, intento a sistemare pratiche sugli scaffali.
Il silenzio tra noi è fatto di fuggevoli sorrisi. Lo squarciano sguardi insistenti, che ormai hanno oltrepassato il limite imposto dalle buone maniere. Ci teniamo d’occhio a distanza, lo stiamo facendo da qualche tempo. Il suo passo stona con la svogliatezza che regna in queste stanze. Sembra volare nell’immobilità di uno spazio senza tempo, facendo lo slalom tra i granelli di polvere sospesi nel vuoto. Non ci siamo mai parlati, ma conosco il suono profondo della sua voce. L’ho inseguito con attenzione tra le sue rare conversazioni, bisbigliate nel silenzio dell’archivio, mentre aspettavo il mio turno per depositare materiale già consultato.
Ieri, nell’aria sudata della stanza delle stampanti, per un attimo l’odore della sua pelle si è mischiato a un brivido veloce, che è scivolato sulle mie gambe, e si è stretto intorno alle caviglie. Ho sentito il suo sguardo accarezzarmi con forza il collo, e poi la gola, sino a spegnersi sulla mia clavicola, dove si è fermato a leccare il mio tremore. Ho indossato un vestito di pelle d’oca, e ho iniziato a danzare.
Continuo a chiudere gli occhi e a provare lo stesso fremito. Sto facendo le valige e domani salirò sul treno che mi allontanerà dalla mia vita. Quando tornerò sarà tutto diverso. Inizierò a fare progetti, mi cercherò una casa in affitto, e non mi troverò più a passeggiare tra le corsie dell’archivio del tribunale. Lui forse terminerà il suo tirocinio, e cambierà la sua vita, come sta accadendo a me.
Sento una morsa che mi opprime, che mi sta alle calcagna da giorni. Penso all’attesa del treno tra i binari. Seduta sulla mia comoda poltrona vedo il mio sguardo avvilito, nascosto nell’euforia della partenza.
Apro gli occhi nella notte e finalmente respiro. Domani inizierò a scrivere una lettera a quel ragazzo. Immagino le parole scivolare sul foglio bianco. A poco a poco l’ombra si scioglie, gocciolando sul muro dei miei pensieri. Racchiuderò confessioni imbrattate in una busta anonima, gliela consegnerò, e lui la stringerà tra le sue mani. Il mio cuore riprende a battere, e io torno a dormire.
 Per leggere le altre lettere cliccare la pagina di Bianca Blq Autrice 


  

Nessun commento:

Posta un commento

Un libro per non morire

C’è un editore, da qualche parte in provincia, che stampa ancora libri. Non solo eBook. Non podcast da sfogliare con le orecchie. Libri veri...